Arte Digitale Mobile
Due parole di premessa
Quanto segue è una nuova follia che parte dal più profondo dei miei istinti creativi e mi spinge a sperimentare idee di comunicazione innovative, associazioni originali, commistioni, intrugli, rimescolamenti, rigurgiti e assurdità varie. Un modo per stappare via quel mio rimuginare spumeggiante attraverso una serie di esternazioni stravaganti in un contesto meticcio e non ben definibile.
L’ho chiamata “Arte Digitale Mobile” con l’aiuto del mio amico Alessandro, da tempo ispiratore di molti miei voli pindarici. Tutto è dovuto al mio passatempo antistress che consisteva nel vergare qualche linea su cartoncini, ritagli di giornale e altri supporti cartacei improvvisati. Si trattava di catturare l’estro creativo nell’attimo della sua espressione: una miriade di puntolini per fissare ogni cosa in modo estemporaneo, un coacervo di sensazioni tradotte in grafica. L’apice di questa mania l’ho avuta quando ho iniziato ad utilizzare uno smartphone dotato di pennino, un vero blocco notes elettronico, che permetteva il massimo della versatilità in qualsiasi situazione. Infatti il telefonino ci accompagna in ogni momento della nostra vita e ci permette di catturare in ogni situazione il proprio desiderio di esprimersi. “Arte Digitale Mobile” è stata quindi questa mia voglia di arte, perché nasceva in simbiosi con lo strumento e grazie alla sua onnipresenza.
Non bastava la scrittura?!
Quando dalla scrittura sono passato rapidamente alla rappresentazione grafica delle mie contorte elabora-zioni mentali molti si sono preoccupati che invadessi anche altri campi artistici. Se infatti le mie espressioni fossero giunte in campi lontani come quello della musica o della danza la fuga sarebbe stata l’ultima risorsa per tutti. Voglio rassicurarvi quindi che, per il bene di tutti, mi sono fermato alla semplice e innocua grafica.
Anche qui troverete i miei voli pindarici, che spesso mostrano più limiti che apici, ma che soddisfano il mio pressante bisogno di esprimermi e di lasciare una testimonianza di quel che sento e penso.
A volte le raffigurazioni rappresentano un momento di una delle mie storie, altre sono semplici decorazioni fini a se stesse, riempitivi dei miei spazi interstiziali, in altri casi mettono in risalto direttamente una tecnica, un esperimento o un soggetto specifico, infine ci sono le rielaborazioni personali di opere da me apprezzate, di autori famosi o anche completamente sconosciuti.
Tutte comunque testimoniano il mio prematuro passaggio all’età senile e l’involuzione inevitabile del mio gusto estetico, che muta con il passare del tempo, a volte anche grazie a pochi sensati suggerimenti, raccolti da qua e la tra amici e conoscenti.
Buona visione, Fabrizio
http://modiart.weebly.com/
Due parole di premessa
Quanto segue è una nuova follia che parte dal più profondo dei miei istinti creativi e mi spinge a sperimentare idee di comunicazione innovative, associazioni originali, commistioni, intrugli, rimescolamenti, rigurgiti e assurdità varie. Un modo per stappare via quel mio rimuginare spumeggiante attraverso una serie di esternazioni stravaganti in un contesto meticcio e non ben definibile.
L’ho chiamata “Arte Digitale Mobile” con l’aiuto del mio amico Alessandro, da tempo ispiratore di molti miei voli pindarici. Tutto è dovuto al mio passatempo antistress che consisteva nel vergare qualche linea su cartoncini, ritagli di giornale e altri supporti cartacei improvvisati. Si trattava di catturare l’estro creativo nell’attimo della sua espressione: una miriade di puntolini per fissare ogni cosa in modo estemporaneo, un coacervo di sensazioni tradotte in grafica. L’apice di questa mania l’ho avuta quando ho iniziato ad utilizzare uno smartphone dotato di pennino, un vero blocco notes elettronico, che permetteva il massimo della versatilità in qualsiasi situazione. Infatti il telefonino ci accompagna in ogni momento della nostra vita e ci permette di catturare in ogni situazione il proprio desiderio di esprimersi. “Arte Digitale Mobile” è stata quindi questa mia voglia di arte, perché nasceva in simbiosi con lo strumento e grazie alla sua onnipresenza.
Non bastava la scrittura?!
Quando dalla scrittura sono passato rapidamente alla rappresentazione grafica delle mie contorte elabora-zioni mentali molti si sono preoccupati che invadessi anche altri campi artistici. Se infatti le mie espressioni fossero giunte in campi lontani come quello della musica o della danza la fuga sarebbe stata l’ultima risorsa per tutti. Voglio rassicurarvi quindi che, per il bene di tutti, mi sono fermato alla semplice e innocua grafica.
Anche qui troverete i miei voli pindarici, che spesso mostrano più limiti che apici, ma che soddisfano il mio pressante bisogno di esprimermi e di lasciare una testimonianza di quel che sento e penso.
A volte le raffigurazioni rappresentano un momento di una delle mie storie, altre sono semplici decorazioni fini a se stesse, riempitivi dei miei spazi interstiziali, in altri casi mettono in risalto direttamente una tecnica, un esperimento o un soggetto specifico, infine ci sono le rielaborazioni personali di opere da me apprezzate, di autori famosi o anche completamente sconosciuti.
Tutte comunque testimoniano il mio prematuro passaggio all’età senile e l’involuzione inevitabile del mio gusto estetico, che muta con il passare del tempo, a volte anche grazie a pochi sensati suggerimenti, raccolti da qua e la tra amici e conoscenti.
Buona visione, Fabrizio
http://modiart.weebly.com/